Metodologia

Den Cupid è tutto sulle metodologie: noi non stiamo reinventando la guida del campo della gestione culturale. Stiamo solo pensando nuove modalità per rendere adattabili conoscenze fino ad ora acquisite e testate a coloro che non necessariamente dispongono della competenza richiesta, che però hanno chiesto di pianificare e implementare progetti culturali: lavoratori municipali, membri di associazioni culturali, proprietari/gestori di edifici storici, registi di piccole dimensioni, archivi e musei non statali… Su un secondo livello, noi targettizziamo tutti coloro considerati “portatori di interessi” (stakeholders, nel senso accademico del termine) della gestione del patrimonio culturale: agenti locali, proprietari di hotel e negozi, imprenditori, organizzazioni della società civile, autorità per l’educazione, autorità statali.

Alla fine del progetto, noi saremo convinti di:
a) aver creato collegamenti tra la gestione culturale teorica e quella pratica, aspetto quotidiano di cui i nostri gruppi target si occupano);
b) aver realizzato una rete digitale dove le persone e le organizzazioni provenienti dai nostri gruppi target possano trovare partners per progetti, risposte alle loro domande, così come migliori pratiche per seguire l’implementazione dei loro stessi progetti;
c) aver formato un numero di persone provenienti dai nostri gruppi target attraverso workshops e casi studio e mentorati attraverso il loro processo di pianificazione del loro successo di pianificazione culturale;
d) di aver realizzato un programma di e-learning attraverso una piattaforma progettuale in modo da facilitare persone di tutta Europa al profitto tramite la produzione di conoscenze per tutta la durata del progetto.

Le 4 differenti metodologie riguardanti le attività del progetto:

I. Ricerca metodologica
II. Metodologia educativa;
III. Metodologia dei “casi studio”;
IV. Piattaforma di e-training e metodologia di formazione manuale.

I. Ricerca metodologica

1.     La ricerca inizierà con una inchiesta sulla ricerca di progetti simili nei Paesi dell’UE (almeno quelli che usano alcuni dei linguaggi base dell’UE)- La ragione è definire lo stato dell’arte della Gestione Culturale integrata, i livelli e i target di apprendimento nel campo;

2.     Il secondo passo è la formazione di un questionario che sarà rivolto (tramite Survey Monkey) a portatori d’interesse rilevanti (organizzazioni, municipalità, etc.). Il questionario ci aiuterà a definire meglio i bisogni dei nostri gruppi di target, così come i punti con i quali dobbiamo enfatizzare durante la formazione. Il questionario sarà spedito ad un ampio spettro di beneficiari e supportato ulteriormente da mail e chiamate fino a quando non riceveremo un numero soddisfacente di risposte (tempo massimo per l’intero processo: 2 mesi). L’Università di Patras sarà responsabile per il design e il trattamento del questionario, così come per il reperimento dei risultati e delle conclusioni finali. I risultati saranno spiegati e presentati in un breve report con chiare linee guida su come strutturare il materiale formativo e su cosa enfatizzare durante i casi studio. Attraverso uno specifico avviso che seguirà le risposte ai tirocinanti del questionario, sarà chiesto di inviare una bozza d’idea su un progetto di gestione culturale (preferibilmente non fittizio, ma su qualcosa che si voglia veramente implementare). Basandosi sulle risposte, due dei quattro rispettivi gruppi di tirocinanti che saranno formati, saranno distribuiti ai quattro workshops (Spagna, Grecia, Italia e Bulgaria), in rilevanza dell’affinità dei progetti proposti ai workshop tematici (ossia: gestione dei monumenti, progetto/evento culturale, storytelling e miglioramento delle aree culturali, miglioramento delle città e dei centri storici).

II. Metodologia formativa

Il materiale formativo, strutturato come manuale (i), coprirà le seguenti unità:

1.     Precetti base della gestione culturale e patrimoniale: basati su una bibliografia internazionale, i precetti principali, base e filosofici della gestione culturale e patrimoniale, saranno presentati in maniera sintetica e semplificata. Questo manuale (o parte del manuale) includerà: a) i precetti base della gestione culturale e patrimoniale; b) i documenti legali base e le leggi riguardanti la protezione e il miglioramento del patrimonio culturale (nazionale e internazionale) [inclusa l’introduzione delle principali organizzazioni e autorità mondiali, come l’UNESCO, che stanno lavorando su tali questioni]; c) precetti base sulla protezione dei diritti di proprietà culturale (es.: copyrights etc.) ]introducendo le autorità nazionali e internazionali, come l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale, che si occupano di tali questioni]; d) metodi di valutazione di condizione / stato / necessità di monumenti, siti e luoghi di importanza culturale che necessitano di restaurazione, cambio d’uso e valorizzazione. Il materiale formativo includerà elenchi specifici che saranno usati dai tirocinanti e tenuti come ulteriore riferimento; e) analisi swot / pestel e altri metodi di costruzione di un piano commerciale e di gestione; f) il ruolo delle autorità di gestione e dei portatori di interessi. Creazione di un senso di responsabilità; g) compilazione di linee basiche di politiche culturali per regioni e punti di interesse (compresa l’intangibilità del patrimonio culturale). Cercare di trovare un equilibrio tra mantenimento dei valori, sostenibilità e fattibilità finanziaria; creazione e implementazione di attività culturali relative a beni patrimoniali. Connessione con il turismo. Il ruolo di internet, dei social media e delle moderne tecnologie. Marchiare aree, prodotti, eventi; i) itinerari culturali: unire le forze e mantenere l’autenticità; j) miglioramento e diffusione del patrimonio culturale. Connessione con il turismo. Il ruolo di internet, dei social media e delle moderne tecnologie. Etichettatura di aree, prodotti ed eventi; k) sostegno culturale e progetti di gestione culturale. Dal crowfunding ai programmi di finanziamento europei. Scrittura di proposte e ricerca di sponsor e donatori; i) rete locale, nazionale e internazionale: ricerca dei partner giusti per far avanzare il progetto.

III. Metodologia dei casi studio

1.     Definizione del contenuto dei workshops sui casi studio in collaborazione con partner rilevanti;

2.     Compilazione di una bibliografia base e di una sitografia (formare una cartella separata, chidere i permessi se necessario);

3.     Finalizzazione del processo di selezione per i possibili tirocinanti [ è stato suggerito che noi dovremmo far sapere ai tirocinanti i quattro argomenti principali / i 4 differenti casi studio in modo da sceglierne uno che interessa loro e anche per formarli sui progetti da loro proposti; inoltre, dobbiamo decidere se ci saranno due gruppi di tirocinanti, che seguiranno ciascuno determinati workshop (es.: Grecia e Italia o Spagna e Bulgaria), a cui si darà tempo e possibilità di presentare i loro lavori durante il secondo workshop, o se ciascun workshop sarà seguito da un gruppo separato di tirocinanti. Nel secondo caso, i tirocinanti dovranno essere incoraggiati a presentare la progressione del loro progetto e a ricevere mentoring attraverso la rete digitale (es.: attraverso uno spazio specifico nella piattaforma o nel sito internet);

4.     Metodologia d’esercitazione che i tirocinanti dovranno implementare;

5.     Metodologia di formazione virtuale (è stato suggerito che noi proveremo a raggiungere la mobilità virtuale, invitando organizzazioni, come EGTC  Amphictyony o Futuro Digitale o UBBSLA a seguire seminari sui casi studio, anche attraverso un sistema di teleconferenza, in modo da dare ai tirocinanti maggiori possibilità di profitto dal progetto).

IV. Piattaforma di E-training e metodologia di formazione manuale

1.     Progettazione delle funzioni della piattaforma elettronica, in modo da creare un contenuto modulare, che i partecipanti / tirocinanti del sistema di apprendimento a distanza saranno capaci ad usare anche come unità separate;

2.     Progettazione del grado di interattività della piattaforma (video, quiz, esercizi interattivi etc.);

3.     Valutare la performance dei tirocinanti e documenti di certificazione.

Durante l’implementazione del progetto, dobbiamo avere in mente che noi costruiamo una rete formativa digitale e, inoltre, offriamo mentoring e supporto alle persone e alle organizzazioni. Inoltre, sarebbe buono provare ed ottenere l’approvazione per il progetto da molte autorità e organizzazioni. Dobbiamo puntare a realizzare un gruppo focale che, attraverso uno strumento di finanziamento separato, sarebbe in grado di realizzare riunioni e produrre outputs intellettuali anche dopo la fine della durata del progetto.